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CARNEVALE DEI FIGLI DI BOCCO

Il Carnevale dei Figli di Bocco

Nel cuore della Toscana, dove le colline si tingono d’oro e i borghi conservano i sussurri del Medioevo, c’è un luogo dove il tempo, una volta all’anno, si piega al fascino della meraviglia: Castiglion Fibocchi, patria del Carnevale dei Figli di Bocco.
Le origini del Carnevale dei Figli di Bocco affondano nel lontano XII secolo.

 

Il primo documento che ne attesta l'esistenza risale al febbraio del 1113, quando Berta di Ardimanno, promessa sposa del nobile valdarnese Guglielmo di Bernardino, fu costretta ad anticipare la data delle nozze. Il motivo? Nel "castello de filiis Bocchi", situato nella zona aretina della Val d’Arno, si tenevano grandi festeggiamenti in occasione del “Carnevale dei Figli di Bocco”. Il Carnevale era un tempo sospeso, un momento in cui contadini e signori si mescolavano senza più differenze, celebrando insieme la vita prima del silenzio quaresimale. È una tradizione che racconta di grandi banchetti, di risate e di libertà, dove ogni gerarchia si scioglieva come neve al sole.

Un secondo documento, datato 2 maggio 1174, racconta di una vivace "festa del Carnesciale" a “Castellione de filiis Bocchi”, durante la quale contadini e nobili festeggiavano insieme, abbattendo per alcuni giorni le barriere sociali in un clima di totale uguaglianza e allegria.


La tradizione subì una lunga interruzione nel XIV secolo, ma tornò in vita nel XVIII secolo, arricchendosi nel tempo di aneddoti, burle e rituali popolari. Uno dei più singolari è nato all’inizio del Novecento: l’usanza della pastasciutta, ancora oggi praticata. Durante l’ultimo giorno di carnevale, la pasta veniva cucinata in grandi caldaie (quelle che i contadini usavano per preparare il cibo per gli animali) e distribuita gratuitamente a tutta la comunità, trasformando il pasto in un momento conviviale e simbolico.


Interrotto, ripreso, trasformato nei secoli, il Carnevale non ha mai smesso di pulsare nel cuore della comunità.
 

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La rinascita moderna del Carnevale risale al 2 febbraio 1997, quando un gruppo di sarte di Castiglion Fibocchi, colpite dalla magnificenza delle maschere veneziane durante un viaggio a Venezia, decise di realizzare abiti simili. Il risultato fu un successo immediato: da allora, ogni anno a febbraio, il paese si anima grazie a oltre 200 figuranti, provenienti anche da altre città, che sfilano indossando maschere e costumi sontuosi, creati con passione e maestria dalle sarte del luogo.

 

Queste vere e proprie opere d’arte sartoriale sono talmente apprezzate che molte persone prenotano con largo anticipo per poterle indossare.
Il Carnevale si tiene tradizionalmente nelle due domeniche precedenti il Martedì Grasso, in genere a febbraio, ma le date variano di anno in anno.


Il Carnevale dei Figli di Bocco è adatto a tutte le età: un’occasione unica per vivere un’esperienza raffinata e coinvolgente, lontana dai carnevali rumorosi e caotici. I bambini restano incantati dalle maschere, mentre gli adulti apprezzano l’eleganza e la cura dei dettagli.

 

Il Carnevale dei Figli di Bocco non è soltanto una festa: è un viaggio nel tempo, un inno alla creatività e all'identità, un invito a ritrovare, dietro ogni maschera, la meraviglia della vita.
Le maschere del Carnevale dei Figli di Bocco hanno acquisito notorietà internazionale, partecipando a eventi culturali prestigiosi in Italia e all’estero, ricevendo numerosi riconoscimenti.


Il valore culturale della manifestazione è stato ufficialmente riconosciuto con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Inoltre, nel 2014, il Carnevale ha ricevuto un'onorificenza speciale: la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana.


Per maggiori informazioni puoi consultare il sito ufficiale: www.carnevaledeifiglidiBocco.it


Oppure contattare l’Ufficio Turistico del Comune di Castiglion Fibocchi.


 

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